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Curiosità | Giardini Margherita

Lo Chalet che oggi conosciamo, fino alla fine dell’Ottocento non esisteva. Questo sorgeva al posto dell’attuale Palazzina Liberty. Ma era stato costruito interamente in legno, così, poco dopo essere stato ampliato nel 1880, nel 1893 fu danneggiato irrimediabilmente da un incendio. Al suo posto venne realizzata la Palazzina Liberty. Il nuovo chalet venne costruito nel 1894 nella posizione in cui tutt’ora si trova.

 

La Palazzina Liberty viene costruita al posto dello chalet andato distrutto nell'incendio. L’idea era quella di creare un cafè-restaurant, molto più lussuoso del precedente, con sale sfarzose e terrazzi per ricevimenti.

 

Nel 1882 il Comune ricevette la proposta di ampliamento del lago per ospitarvi un servizio di barchette. Nel 1901 due ragazzi di vent’anni presero una barchetta a noleggio che si capovolse e i giovani morirono annegati. Al processo, sollevato dai genitori per imputare la responsabilità del fatto al Comune, persero in entrambi i gradi.

 

pattinaggioD’inverno si pattinava sul laghetto ghiacciato. Molte persone portavano sedie dotate di pattini per permettere alle dame di sedersi di tanto in tanto o semplicemente per osservare i pattinatori. A tale scopo vennero create delle vere e proprie tribune sulle sponde del laghetto!
Spesso venivano organizzate feste notturne che si svolgevano sul ghiaccio dalle 20 alle 23.
Si continuò a pattinare sino agli anni Quaranta poi, forse per le condizioni climatiche meno propizie, quest’usanza venne meno.

 

Nel 1902 sorse il Lawn Tennis Club Bologna: Un gruppo di giovani studenti tennisti chiese all’amministrazione una parte di terreno, interno al parco, per potervi costruire quattro campi da tennis.
Dopo qualche contrattazione il Comune accordò ai ragazzi la possibilità di costruire tre campi da tennis e un piccolo chalet in legno per il ristoro dei giocatori. Questa fu la prima deroga all’accordo preso con il conte Tattini, che prevedeva l’utilizzo del parco solo ed esclusivamente per il pubblico passeggio. (Ma il conte ormami, era già morto da 24 anni!)

 

Nel 1903 si ebbe la necessità di aprire un ingresso anche su Porta Castiglione dove sorgeva e sorge tutt’ora la Chiesa della Misericordia. Vennero così soppresse nel 1882 la camera mortuaria adiacente alla chiesa perché non compatibile con la vicinanza a un luogo di svago e nel 1887 il lavatoio pubblico. Questo era un lavatoio all’aperto che utilizzava il canale Savena, costruito per volontà del parroco nel 1872,  che d’estate si trasformava in una vera e propria piscina, nella quale i giovani si tuffavano e schiamazzavano allegramente.

 

illustrazione leone giardini margheritaNel 1917 vennero inaugurate le Scuole Fortuzzi, scuole sorte con l’intento di aiutare i bambini malati che potevano così studiare all’aperto e istruire anche le classi meno abbienti.
Le giornate scolastiche erano di 9 ore d’estate e 7 d’inverno ma la vera attività scolastica si riduceva a 3 ore. Durante il resto del tempo, i bambini curavano l’orto e gli animali, facevano ginnastica, gare di corsa e di canottaggio nel laghetto. Un nuovo modo di fare scuola insomma, allontanandosi finalmente dal vecchio metodo delle tavole didascaliche!

 

In una parte del pratone, nel 1932, venne allestito un ippodromo che rimarrà per circa trent’anni, per dare la possibilità ai giovani di seguire questo elegante sport immersi nella meraviglia del parco. Nel 1948 divenne ippodromo militare e negli anni Sessanta venne abolito.

 

Nel 1904 sorse la gabbia dei daini e nel 1939 vennero donati, dai reduci africani della decima legio, due cuccioli di leone catturati in Etiopia, dove avevano combattuto.
Per Reno e Sciascia, così si chiamavano i due malcapitati lenocini, fu costruita una gabbia accanto a quella già esistente prevista per i daini. Reno morì nel 1955 e fu sostituito da Reno II donato dai Lions Club italiani. Tra qualche cucciolata, l’odore di selvatico che aleggiava nei pressi della gabbia e un bambino di tre anni infilatosi tra le grate della gabbia e salvato per miracolo, la gabbia fu dismessa negli anni Settanta e i leoni mandati in un’oasi felina adeguata.

 

Testi tratti da: "I giardini Margherita. Storia, racconti, immagini" di Silvia Cuttin e Adriano Agrillo (edizioni Pendragon)